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Super Bonus 110%: conviene incassare subito?

È più conveniente cedere il credito e incassare subito o procedere con la detrazione?

È ovvio che chi decide di utilizzare la detrazione sfrutta tutto il valore nominale in un arco temporale medio-lungo. Chi invece preferisce incassare subito per avere liquidità perderà qualcosa.

Superbonus 110%: la cessione del credito comporta una perdita?

La risposta è si.

Su una spesa di 100.000,00€, se si cede il credito, si ottengono 102.000,00€. Cedere il credito è come rinunciare a investire in un bond quinquennale, che costa 100 e restituisce 110 in cinque anni, con un rendimento dal 2,8% al 3,9% annuo. In cambio si ottiene un guadagno una tantum del 2% (102.000,00€ al posto dei 100.000,00€ pagati per i lavori). Per la banca, ovviamente, è l’opposto: pagando 102.000,00€ subito e incassando 110.000,00€ negli anni successivi, è la banca a investire in una sorta di bond quinquennale. E lo fa senza nessun rischio sulla tua affidabilità, dato che sarà lo Stato, e non tu, a ripagare questo “bond”.

Superbonus 110%: vantaggi da considerare nel medio-lungo termine

Nel caso di detrazione diretta in 5 anni, poiché l’arco temporale è lungo possono verificarsi alcuni casi.

  1. L’immobile viene venduto.  La detrazione può passare all’acquirente o si può decidere di tenere in capo all’ex proprietario il beneficio.
  2. Passaggio al regime forfettario o incapienza successiva al beneficio. E’ possibile cedere il credito anche negli anni successivi.
  3. Morte del soggetto beneficiario. La detrazione fiscale passa agli eredi ma solo nel caso detengano materialmente la casa.

Superbonus 110%: cos’è la cessione coperta dal prestito ponte?

Nel caso non si possa pagare interamente l’importo dei lavori esiste la possibilità del prestito ponte.

Come funziona il prestito ponte?

Le banche offrono dei finanziamenti, anticipano le somme necessarie man mano che l’impresa presenta la fattura. Come per ogni prestito, tuttavia, si dovranno pagare degli interessi e ci sono delle spese accessorie.

Prendiamo per esempio le condizioni pubblicate da vari istituti di credito. Durante il periodo di “utilizzo” del prestito si pagheranno rate mensili di interessi al tasso del 2,50% annuo. A queste bisogna aggiungere le spese di istruttoria (1% dell’importo finanziato), spese di bollo (16,00€), spese di incasso rata (2,00€ ogni volta), spese per le comunicazioni cartacee (0,70 alla volta). Alla fine il prestito sarà ripagato cedendo alla banca il credito fiscale (valutato anche in questo caso 102,00€ ogni 110 di credito), quindi non si dovrebbero avere problemi nel ripagare il debito.

È possibile farsi anticipare dalla banca il corrispettivo per la cessione del credito d’imposta. In caso di esito positivo si deve considerare il costo del prestito con l’applicazione del Taeg al 3% annua.

 

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Sporalli, Impresa Edile di Catania