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Cessione del credito: possibili soluzioni al problema

È ormai chiaro che la cessione del credito alle banche ha avuto una botta d’arresto. Bisogna allora trovare qualche possibile soluzione al fine di realizzare i lavori e riuscire a risparmiare.

Possibili soluzioni per la cessione del credito

Le soluzioni possibile sono di 4 tipi:

  1. Finanziaria – con prestiti bancari
  2. Finanziaria – con detrazione diretta
  3. Organizzativa – con sconti in fattura parziali
  4. Tecnica – con scelte progettuali più economiche.

1.    Finanziaria – con prestiti bancari

In questo caso si fa fronte alle spese con le proprie finanze o con prestiti chiamati “ponte”. Concretamente, un prestito ponte è un finanziamento a corto termine che deve essere garantito da un attivo, come per esempio un credito in attesa di essere incassato. Questa soluzione mira essenzialmente a fornire un afflusso di cassa immediato senza dover attendere le entrate future.

2.    Finanziaria – con detrazione diretta

 I costi sostenuti per i lavori, possono essere detratti direttamente dalla dichiarazione dei redditi dei soggetti che sostengono la spesa.

3.    Organizzativa – con sconti in fattura parziali

 Previa richiesta in fase di contrattazione, la stessa impresa e i professionisti possano concedere qualche punto percentuale di “sconto in fattura”, andando poi a detrarre i corrispondenti crediti fiscali dalla dichiarazione dei redditi.

4.    Tecnica – con scelte progettuali più economiche

L’aspetto più importante è quello di effettuare scelte progettuali che consentano di contenere i costi dell’intervento, ad esempio utilizzando tecnologie costruttive all’avanguardia, capaci non solo di ridurre i costi diretti dell’intervento, ma anche di ottimizzare le tempistiche di esecuzione dei lavori.

Esempio  pratico

Una coppia decide di ristrutturare la propria casa, rifacendo il tetto e rinforzando la parte strutturale. La percentuale di detrazione è 80%.

Il costo complessivo dell’opera, comprese le spese tecniche è di 80.000 €,  perfettamente rientrante nelle spese massime ammesse di 96.000 €

Il pagamento dei lavori verrà effettuato con bonifici provenienti dai coniugi che complessivamente, si ipotizza abbiano una capienza IRPEF di 10.000 euro all’anno.

Il complessivo che potranno detrarre nei prossimi 5 anni  è di 62.000 euro, (62.000*0.8)/5 = 9.920euro.

Resterebbero pertanto da recuperare 18.000 euro (differenza tra 80.000 e 62.000), che potrebbero essere in parte abbattuti richiedendo uno sconto in fattura “parziale” ai professionisti e all’impresa che potranno a loro volta detrarli in dichiarazione dei redditi. Se ad esempio venisse accordato uno “sconto” del 20% si avrebbe una ulteriore riduzione del costo dei lavori pari a 12.800 euro (80.000*0.2*0.8).

Pur trattandosi di una analisi semplificata, che presuppone il reperimento della liquidità necessaria per pagare l’intervento, si comprende che anche in assenza di cessione dei crediti a una banca c’è comunque convenienza nell’effettuare i lavori di ristrutturazione del proprio immobile.

Nel caso preso ad esempio, a fronte di un importo dei lavori pari a 80.000euro, ne andrebbero “persi” poco più di 5.000.

 

Per maggiori informazioni, contattaci.

Sporalli, Impresa Edile di Catania.