Quali sono le normative che regolano la costruzione in aderenza e i trasferimenti di cubatura tra mappali contigui?
Costruire in aderenza e il trasferimento di cubatura tra mappali contigui è un tema di grande rilevanza nell’edilizia, soprattutto quando si tratta di sfruttare al meglio gli spazi urbani e le potenzialità edificatorie di un lotto.
Quando è possibile costruire in aderenza? Quali sono le normative che regolano le distanze tra edifici e i trasferimenti di cubatura tra mappali contigui? Analizziamo insieme i principali aspetti normativi e pratici.
Cosa significa costruire in aderenza?
Costruire in aderenza significa realizzare un edificio con una parete completamente accostata a un edificio esistente, senza intercapedini o distacchi. Questa soluzione è spesso adottata per ottimizzare gli spazi edificabili nei contesti urbani, evitando sprechi di suolo e garantendo continuità architettonica.
Normative sulle distanze tra edifici
La normativa di riferimento in Italia è il D.M. 1444/1968, che stabilisce le distanze minime tra fabbricati. In generale:
- La distanza minima tra pareti finestrate di edifici fronteggianti deve essere di almeno 10 metri.
- Negli strumenti urbanistici locali possono essere previste deroghe o limiti più restrittivi.
Il principio della costruzione in aderenza è ammesso laddove esista una previsione normativa che lo consenta e purché venga rispettata la disciplina urbanistica e catastale vigente.
Ma quindi quando è possibile costruire in aderenza?
La costruzione in aderenza è legittima se:
- Prevista dallo strumento urbanistico locale: il piano regolatore comunale o il piano di governo del territorio possono stabilire specifiche condizioni per l’aderenza tra edifici.
- C’è accordo tra le parti: se i proprietari dei lotti confinanti concordano sull’aderenza e non ci sono vincoli normativi contrari.
- Si tratta di completamento di una cortina edilizia: in contesti urbani dove già esiste una continuità edilizia, la costruzione in aderenza può essere incentivata per garantire uniformità estetica.
Trasferimenti di cubatura tra mappali contigui
Il trasferimento di cubatura consiste nella possibilità di spostare il volume edificabile da un lotto a un altro, purché siano rispettati i vincoli urbanistici e catastali. Questo meccanismo è spesso utilizzato per ottimizzare lo sfruttamento del terreno e consentire una distribuzione più efficiente delle volumetrie edificabili.
I principali aspetti da considerare nel trasferimento di cubatura tra mappali contigui sono:
- La normativa comunale: ogni Comune disciplina in modo specifico la possibilità di trasferire cubatura tra lotti contigui.
- La destinazione urbanistica: i lotti devono avere destinazioni compatibili per poter effettuare il trasferimento.
- L’assenza di vincoli: alcuni vincoli paesaggistici o ambientali possono limitare la fattibilità del trasferimento di cubatura.
In sintesi la costruzione in aderenza e il trasferimento di cubatura tra mappali contigui sono strumenti utili per ottimizzare lo sviluppo edilizio, ma devono essere attuati nel rispetto della normativa vigente. Per evitare problemi burocratici e ottenere il massimo rendimento dal proprio investimento immobiliare, è sempre consigliabile affidarsi a professionisti esperti.
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